Dalla polvere delle piste giapponesi all’icona pop globale, la cavalla sconfitta che ha insegnato a tutti cosa vuol dire non arrendersi
Nel mondo delle corse, la vittoria è spesso l’unico metro di giudizio. Ma ogni tanto, una storia fuori dagli schemi riesce a farsi largo e a lasciare il segno. È il caso di Haru Urara, cavalla giapponese resa celebre non per i trionfi, ma per la sua tenacia ostinata in una lunga carriera… senza vittorie.
Nata nel 1996 nella prefettura di Kochi, Haru Urara ha debuttato sulle piste locali a fine anni Novanta. Tra il 1998 e il 2004 ha disputato 113 corse senza mai tagliare per prima il traguardo. Eppure, paradossalmente, proprio questo record negativo l’ha resa famosa in tutto il Giappone: con il tempo è diventata un simbolo di perseveranza e determinazione. I giapponesi hanno iniziato a scommettere su di lei non per guadagnarci, ma per sostenerla moralmente. I suoi biglietti sono stati portati in auto come portafortuna per evitare incidenti. Persino il primo ministro dell’epoca, Junichiro Koizumi, le dedicò parole di elogio.
Dopo il ritiro dalle corse, Haru Urara ha trovato una vita tranquilla in una scuderia a Chiba. Sembrava destinata all’oblio, finché il mondo digitale non ha rispolverato la sua leggenda.
Nel 2021, la software house giapponese Cygames ha lanciato Umamusume: Pretty Derby, un anime e gioco mobile in cui cavalle realmente esistite vengono reimmaginate come ragazze “equine” che competono in gare canore e atletiche. Una formula improbabile ma vincente. Tra i personaggi più amati: proprio lei, Haru Urara, rappresentata come una giovane sempre sorridente, consapevole dei propri limiti ma mai disposta a mollare.
Nel luglio 2025, la versione internazionale del gioco è approdata su Steam, scatenando l’entusiasmo dei fan anche fuori dal Giappone. Ed è qui che la realtà ha superato la finzione: un tweet ha segnalato l’esistenza di Namabokuso Bank, una piattaforma giapponese che consente di donare erba fresca (ryegrass) ai cavalli in pensione. Haru Urara era tra i destinatari. Nel giro di pochi giorni, oltre 2.500 kg di erba sono stati acquistati e spediti a suo nome da sostenitori di tutto il mondo. L’afflusso è stato così massiccio da mandare temporaneamente offline il sito.
Le reazioni non si sono fatte attendere: la scuderia ha ringraziato pubblicamente, e Cygames ha invitato i fan a rispettare la privacy e il benessere degli animali, scoraggiando visite non autorizzate. Il cibo è stato distribuito in maniera controllata e parte delle donazioni è stata condivisa con altri cavalli ospiti del centro.
Haru Urara oggi ha 29 anni, un’età rispettabile per una cavalla, e continua a ricevere affetto, sotto forma di erba o semplici messaggi, da chi ha visto in lei qualcosa che va oltre lo sport: una metafora vivente della resilienza.